L’incanto e l’imponenza dei Gigandi di Mont’e Prama
I Giganti ammaliano gli spettatori e incantano i visitatori: nel primo caso stiamo parlando di giocatori della Dinamo, nel secondo invece ci stiamo riferendo alle enormi statue presenti nella necropoli di Mont’e Prama.
Quest’ultima fu riscoperta nel 1974 quando durante i primi scavi riemerso le decine di tombe ricoperte da migliaia di frammenti di materiale scultoreo provenienti da chissà quante statue. Nel corso del tempo siamo riusciti a individuare 28 statue frammentarie: 16 pugilatori, 5 guerrieri e 5 arcieri, ma chissà se ce n’erano altre.
Risalenti alla prima età del ferro, si suppone che queste enormi statue dall’aspetto caratteristico fossero un tributo funerario ai gruppi familiari dominanti nella società nuragica dell’epoca. Ed è proprio questo un elemento interessante: la loro scoperta ha messo in discussione le conoscenze riguardo le dimensioni dell’insediamento della civiltà nuragica.
Del resto, le comunità localizzate lungo la costa del Sinis sembra siano nate in seguito a uno spopolamento forzato di un’antica città fenicio-punica. La frase a pregai a mari pare derivi da questi eventi. Chissà, forse c’è un collegamento?
In ogni caso, i visitatori che avranno modo di osservare gli occhi magnetici dei Gigandi di Mont’e Prama potranno testimoniare l’effetto emotivo che sanno trasmettere. Se vuoi vederli anche tu, puoi recarti al Museo Civico Di Cabras, un’eccellenza nel territorio.